Un paese e la sua storia: cenni

THIESI è un paese di circa 3000 abitanti posto ai piedi del monte Pelau, su un piccolo altopiano che, negli ultimi decenni, ha occupato per intero, ed è uno fra i centri più importanti della zona, il Meilogu.

1. Età prenuragica e nuragica

Il territorio è stato abitato sin dal Neolitico Antico, intorno al 6000 a. C., come messo in evidenza dai ritrovamenti nella grande caverna Sa Corona de Monte Majore: gli scavi effettuati documentano in successione le culture della ceramica impressa, di Bonu ‘Ighinu e di S. Michele di Ozieri, testimoniando l’utilizzo della grotta per alcuni millenni.

Alla Cultura di S. Michele di Ozieri (4000-3200 a. C.) sono ascrivibili altre emergenze archeologiche che segnano la continuità di frequentazione del territorio: tra i vari ipogei, Birgusa, Binza de josso, Cua Cua, Sa pedraia, Seunis, S. Juanne, di particolare importanza è la necropoli della località Mandra Antine e soprattutto la tomba III, risalente alla fase finale dell’Età del rame e nota per la raffinatezza dei motivi simbolici e architettonici che decorano in policromia la cella maggiore.

Dell’età nuragica (1800-238 a. C) si hanno numerose testimonianze: i protonuraghi di Sa Caddina, Larista, Su Eredu, Corte de ‘Unari e soprattutto Fronte 'e Mola, un interessante nuraghe a pianta rettangolare; vari sono inoltre i siti nei quali sono evidenti le tracce di torri megalitiche e di villaggi mentre resistono al tempo le costruzioni di Sa Mura, Monte ‘e Mesu e Frenestras, posto quest’ultimo in una posizione panoramica eccellente.

Testimonianza del periodo nuragico sono anche le tombe di gigante e tra queste quella di Baddiju pirastru, scavata negli anni ’60, con due camere sepolcrali.

2. Età fenicio-cartaginese e romana

(sec. VIII a. C.- 456 c.)

Sono scarsi i rinvenimenti relativi all’età fenicio-cartaginese e romana, costituiti per lo più da materiali ceramici e funerari ritrovati nel centro storico del paese o nelle immediate vicinanze; di particolare interesse invece, anche per la bellezza del paesaggio, sono le emergenze architettoniche di Monte ‘e Mesu.

3. Età vandalica e bizantina

(456 c. - 900 c.)

4. Età dei Giudicati

(900 c.- 1324)

In epoca medievale la villa era compresa nella Curadoria di Caputabbas nel Regno Giudicale di Torres e, per quanto il territorio di Thiesi sia stato frequentato fin dall’età preistorica, l’insediamento è attestato per la prima volta nel “Condaghe di S. Quirico di Sauren”, inserito nel Condaghe di S. Pietro in Silki (sec.XI-XIII), dove si riporta il nome “Tigesi”: l’importante documento contiene atti notarili nei quali si fa riferimento a ville e a vari toponimi in uso ancor oggi quali Seuni, Funtana dessa figu nigella, Funtana de tangone, Funtana gutiosa, Riu de Jane Corbu, Arulas

Nel Condaghe si fa riferimento alla Chiesa di Santa Maria di Tigesi: si tratta dell'antica chiesa parrocchiale, ubicata nei pressi del vecchio cimitero, dedicata alla Beata Vergine delle Nevi, conosciuta anche col nome di Nostra Segnora Hostana e demolita nel 1924 per aprire l’attuale Via E. Garau. Intorno ad essa si sarebbe sviluppato il nucleo originario della villa che, tra il sec XIV e il XVI, si è ingrandita per l’apporto demografico proveniente da piccoli centri demici in via di spopolamento quali Campulongu, Sùstana, Mògoro, Sauren, Ibilis, Putupassaris, citati anche nel Condaghe e di alcuni dei quali rimangono le chiese o le loro tracce.

Dopo la morte dell’ultima Giudicessa di Torres, Adelasia, la villa divenne possedimento privato della famiglia Doria di cui seguì le vicende nella lunga guerra di resistenza che vide in campo gli Arborea - parenti-alleati- contro gli Aragonesi venuti a prendere possesso dell’isola, come previsto dagli accordi di Anagni voluti da Papa Bonifacio VIII (istituzione nominale del Regno di Sardegna e Corsica nel 1297) che intendevano concludere i Moti Angioini e la guerra del Vespro nel Regno di Sicilia.

5. Età moderna: Regno di Sardegna

(1324 - 1861)

Nel 1436, mentre ormai nell’isola era iniziato il processo di “catalanizzazione”, la villa fu inglobata nel Regno catalano-aragonese e inserita nel feudo di Montemaggiore assegnato a Giovanni e Andrea Manca. Passò poi ai Cariga e ai Ravaneda e, nel 1727, ai Manca di Mores fino alla abolizione e al riscatto dei feudi avvenuto nel 1839. In questi secoli Thiesi, come il resto della Sardegna, ebbe un’organizzazione amministrativo-economica di tipo feudale che non ne favorì certamente lo sviluppo. Alla fine del XV sec. risale la costruzione della imponente torre che, affacciandosi sulla scalinata e la vallata di S. Giovanni, controllava l’accesso alla villa.

Con il trattato di Londra del 1718, che pose fine alla lunga guerra di successione spagnola, l’intera isola fu ceduta ai Savoia che la accettarono in cambio della Sicilia benché più povera e meno popolata perché deteneva il titolo regio in forza dell’istituzione del 1297: permanevano le norme e le consuetudini feudali e le condizioni socio-economiche erano aggravate da carestie ricorrenti e dall’esosità del sistema fiscale. La Comunità thiesina partecipò in prima linea ai Moti Antifeudali degli ultimi anni del 1700: firmò con Cheremule e Bessude il Patto Antifeudale (1795), accompagnò G. M. Angioy quando, con l’incarico di Alternos, entrò a Sassari nel 1796 e lo seguì anche quando si diresse nuovamente verso Oristano e Cagliari dopo la sua destituzione. Subì le conseguenze della partecipazione ai moti con la feroce repressione del 6 ottobre del 1800, s’annu de s’atacu che, per i morti, gli impiccati a seguito del successivo processo e coloro che si diedero alla macchia, i gravissimi danni e le confische, ha segnato una data indelebile nella storia e nella memoria collettiva.

Le Leggi e le riforme promulgate lungo il 1800 (Legge delle chiudende, Abolizione degli ademprivi, Riscatto dei feudi, Istituzione del Catasto..) provocarono al paese talvolta più danni che benefici per difficoltà di ordine oggettivo nell’attuazione e malumori e contese sia tra gli stessi thiesini che con gli abitanti dei centri vicini. Per quanto riguarda l’architettura, nella seconda metà del sec. XVI fu costruita l’attuale Chiesa Parrocchiale di S. Vittoria in stile tardogotico, con campanile a base quadrata e posteriore a canna ottagonale, con facciata abbellita dal grande rosone e dal portale con architrave scolpito.

Il sec. XVII vede la villa arricchirsi di altre chiese quali S. Antonio, S. Filippo Neri, S. Croce, S. Sebastiano a cui verrà poi annesso il Convento dei Cappuccini. Altre chiese sono S. Giovannie Nostra Signora di Seunis, situate in posizione isolata nelle immediate vicinanze del paese. Altre costruzioni importanti sono: il Monte granatico (sec. XVIII), il Palazzo Comunale (sec. XIX), l’Asilo S. Michele (sec. XIX) e numerose ampie e comode case costruite ad opera delle varie Famiglie della nobiltà e della imprenditoria locale (XVIII-XIX sec.).

6. Età contemporanea

(1861-…)

Dopo le guerre di indipendenza, la spedizione dei Mille e le varie annessioni, con legge del Regno di Sardegna N. 4671, il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d’Italia: la storia locale di Thiesi si inserisce in quella nazionale e di conseguenza si apre nei confronti di situazioni politiche, sociali ed economiche nuove e in fermento.

Bibliografia
AA.VV. Storia dei Sardi e della Sardegna a cura di M. Guidetti Ed. Jaka BooK
F. C. CASULA Thiesi in DISTOSA DELFINO Ed.
AA.VV. I Sardi a cura di Tanda, Anati Ed Mediterranea Jaka BooK

Thiesi

Thiesi is located on a small plateau at the foot of Pelau Mountain, 461 metres above sea level, in mainly hilly terrain. It has around 3,000 inhabitants, and is one of the most important places in the Meilogu region.

Inhabited since the Neolithic period, its important archaeological sites include the Cave of Sa Corona de Monte Majore, the megalithic site of Monte Mesu, the ipogeic tomb of Mandra Antine, which is renowned by its polychrome mural paintings and the Nuraghe of Fronte Mola – a rare rectangular example of a Nuraghe (a type of ancient megalithic edifice).

Archaeological discoveries from the Roman, Medieval and Renaissance periods testify to its uninterrupted habitation.

Within the town of Thiesi is the church of Saint Victoria, the shrine of Our Lady of Seunis, and The Holy Cross and Saint John churches (XV – XVII c.). Other places of interest include the Aragonese Prison-Tower (XVI-XVII c.) and the Aligi Sassu Museum, which houses a collection of 120 of the renowned artist’s masterpieces.

Visitors can choose from a variety of places to stay including hotels, bed-and-breakfast accommodation and agriturismo (farmstead) inns.

The town is well-known for its cheese manufacturing, but there are also a variety of other industries including arts and crafts.

Thiesi is the site of the Comprehensive Institute and the Upper Institute schools of the Meilogu region, and is served by a range of other amenities such as a hospital, chemists, veterinary practices, INPS, CESIL, and police and ranger stations.

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