Il Nuraghe di Fronte Mola

Il nuraghe Fronte Mola è situato in Località Mesu ‘e Rocas, lungo un versante trachitico da cui si domina la valle del Rio Mannu – oggi invaso del Bidighinzu. L’area è ricca di vegetazione, in modo particolare di querce, ed è stata interessata in epoca nuragica (XIX – III Sec. a.C.) da una notevole frequentazione; nei pressi del Fronte Mola si trovano, infatti, altri due nuraghi: Colte Unàri e Su Eredu e non distanti si riscontra la presenza di una fonte sacra e di una tomba di giganti. Il monumento è conosciuto nella letteratura archeologica fin dagli inizi del secolo scorso anche se ad oggi non è stato mai sottoposto ad un’indagine di scavo; le prime notizie illustrano l’edificio ponendo l’attenzione sull’insolita forma della pianta. In effetti si tratta di un nuraghe del tipo “a corridoi”, privo quindi della camera a tholos, sostituita da un lungo corridoio su cui si aprono alcuni vani laterali ed una scala che conduce al piano superiore. L’unicità del monumento sta nella forma rettangolare della sua pianta (lunghezza m 16.20; larghezza m 12.0;  altezza m 8.0). L’edificio è costruito alla base con grossi massi di trachite che sostengono blocchi di dimensioni sempre minori nell’elevato. L’ingresso architravato (larghezza m 1,20; altezza m 2,00) si apre sul lato breve meridionale in posizione decentrata e immette nel corridoio che attraversa il monumento (lunghezza m 12.0; larghezza m 1.20; altezza m 2.50) chiuso sul soffitto da lastre orizzontali (piattabanda). Lungo il corridoio si aprono gli ingressi di quattro nicchie laterali, due per parte. Nella prima nicchia a sinistra (profondità m 3,00; larghezza m 1,60/1,40; altezza m 2,00) è visibile un piccolo ripostiglio soprelevato (larghezza m 0,50; profondità m 1,00; altezza m 0,40), mentre quella a destra (profondità m 2,00; larghezza m 1,00), introduce nel vano scala (larghezza m 1,00). Le altre due nicchie non sono in asse: il vano di sinistra presenta pianta semiellittica (profondità m 2,40; larghezza m 1,00; altezza m 1,50); quello a destra, di forma semicircolare, è più angusto (profondità m 1,20; larghezza m 1,20).  La scala si sviluppa in parallelo al lato Est dell'edificio curvando ad angolo retto verso Nord alla fine del percorso. Grazie ad essa è possibile raggiungere il piano superiore in cui si trova un ampio ambiente - anch’esso di forma rettangolare (lunghezza m 8.0; larghezza m 3; altezza residua m 2.50), oggi a cielo aperto.

Come arrivare
Lasciato l’abitato di Thiesi in direzione di Ittiri, superato il bivio di Romana, dopo 2,8 km, lungo un tratto rettilineo della strada che costeggia l’invaso del Bidighinzu,  si notano due cancelli affrontati ai lati opposti della strada. Nelle vicinanze del cancello di sinistra è visibile il cartello di indicazione turistica. Si lascia l'auto e si entra nel cancello di sinistra (avendo cura di richiuderlo); si risale il pendio fino raggiungere, fra la vegetazione, il nuraghe. Pier Paolo Soro


Bibliografia
F. Préchac, "Notes sur l'architecture des Nuraghes de Sardaigne", in Mélanges d'Archéologie et d'Histoire publiés par l'École française de Rome, XXVIII, 1908, pp. 142-148, 154, 150, 161, 108, figg. 2-7;
A. Taramelli, "Foglio 193: Bonorva", in Edizione Archeologica della Carta d'Italia al 100.000, 37, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1940, p. 185, n. 9;
G. Lilliu, I nuraghi, torri preistoriche della Sardegna, Cagliari, La Zattera, 1962, pp. 136-137, figg. 12-13;
G. Lilliu, La civiltà nuragica, Sassari, Carlo Delfino, Sassari 1982, pp. 16-17, figg. 5, 13;
E. Contu, "L'architettura nuragica", in Ichnussa: La Sardegna dalle origini all'età classica, Milano, Scheiwiller, Milano, 1981, pp. 108, figg. 106-108;
E. Contu, "Il nuraghe", in La civiltà nuragica, Milano, Electa, 1990, p. 45 ss., tav. IVB.

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